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Curiosità e Tradizioni Natalizie Italiane Bizzarre
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Dicembre è il mese di Natale e, in Italia, ogni regione lo festeggia con delle tradizioni e delle abitudini molto particolari. In questa lezione scopriremo quali sono!
Natale nelle diverse Regioni italiane: un mosaico culturale festivo
1. VALLE D'AOSTA
Tra le tradizioni più interessanti del Natale in Valle d’Aosta c’è la sagra del pane micooula (in dialetto, “un po’ piccolo e un po’ speciale”), preparato proprio nel periodo natalizio e fatto con castagne, noci, uva passa e fichi secchi.
La tradizione ha origine da una leggenda: come consuetudine, la sera della Vigilia di Natale, una donna di nome Rosa si stava dirigendo in chiesa per la Messa. Poiché era in ritardo, prese una scorciatoia attraverso il bosco e si trovò di fronte a un vecchio mulino abbandonato, noto per essere la dimora di spiriti, streghe e altre creature maligne. Tuttavia, la donna non era spaventata perché sapeva che Dio vegliava su di lei. Così, quando le comparve davanti un enorme serpente minacciandola, Rosa gli chiese cosa volesse per ritrovare la retta via smarrita. Il serpente le chiese un pezzo di pane dalla chiesa in cambio della sua vita salva. Rosa accettò e, tornando dalla Chiesa, diede al serpente il pane benedetto. Dopo averlo mangiato, il serpente si trasformò in una colomba bianca, che spiccò il volo verso il cielo.
2. PIEMONTE
In Piemonte la tradizione del Ceppo di Natale è molto conosciuta. Si tratta di un tronco d'albero decorato con candele, che viene acceso la sera della Vigilia di Natale.
Ma era così popolare che… è diventato anche dolce! Infatti, è molto comune preparare un tronchetto dolce per il pranzo natalizio, fatto con cioccolato, panna, brandy… Probabilmente, questa tradizione è stata influenzata dalla Francia (vicina al Piemonte), dove è molto comune la Bûche de Noël per Natale.
3. LOMBARDIA
Il famosissimo panettone natalizio, un dolce lievitato ricco di canditi e uvetta, è nato proprio in Lombardia e qui, ancor più che nel resto d’Italia, è un must per il cenone (e il pranzo) natalizio.
Ma come è nato il panettone? Ci sono varie leggende al riguardo. La più accreditata narra che il panettone sia nato per errore durante il pranzo di Natale preparato per Ludovico il Moro (XV secolo). Il cuoco di corte avrebbe infatti scordato nel forno il dolce che stava preparando, facendolo bruciare. Lo sguattero Toni, però, trovò la soluzione per servirlo lo stesso: unì all’impasto salvabile burro, uvetta e canditi! Diede così origine al “Pan di Toni”, poi divenuto “panettone”.
4. TRENTINO-ALTO ADIGE
In Trentino si festeggia il Krampuslauf, una parata di Krampus (figure demoniache dai denti aguzzi e dalle lunghe corna). Queste figure sfilano per le vie delle città, spaventando grandi e piccini ma soprattutto scoraggiando i cattivi comportamenti dei bambini durante il periodo natalizio.
5. VENETO
A Venezia, soprattutto nel passato, la figura della Befana era più popolare di quella di Babbo Natale. I bambini, infatti, non aspettavano i regali da Babbo Natale, ma proprio dalla vecchina, la “Marantega”, che, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, riempiva le loro calze con piccoli doni, dolci, caramelle, frutta secca, mandarini e, per i più monelli, anche qualche pezzo di carbone.
Perciò ancora oggi, ogni anno, a Venezia, viene organizzata la Regata della Befana, una cerimonia decisamente unica nel suo genere rispetto alle celebrazioni per la Befana nel resto d’Italia.
6. FRIULI-VENEZIA GIULIA
Natale nelle diverse Regioni italiane: un mosaico culturale festivo
1. VALLE D'AOSTA
Tra le tradizioni più interessanti del Natale in Valle d’Aosta c’è la sagra del pane micooula (in dialetto, “un po’ piccolo e un po’ speciale”), preparato proprio nel periodo natalizio e fatto con castagne, noci, uva passa e fichi secchi.
La tradizione ha origine da una leggenda: come consuetudine, la sera della Vigilia di Natale, una donna di nome Rosa si stava dirigendo in chiesa per la Messa. Poiché era in ritardo, prese una scorciatoia attraverso il bosco e si trovò di fronte a un vecchio mulino abbandonato, noto per essere la dimora di spiriti, streghe e altre creature maligne. Tuttavia, la donna non era spaventata perché sapeva che Dio vegliava su di lei. Così, quando le comparve davanti un enorme serpente minacciandola, Rosa gli chiese cosa volesse per ritrovare la retta via smarrita. Il serpente le chiese un pezzo di pane dalla chiesa in cambio della sua vita salva. Rosa accettò e, tornando dalla Chiesa, diede al serpente il pane benedetto. Dopo averlo mangiato, il serpente si trasformò in una colomba bianca, che spiccò il volo verso il cielo.
2. PIEMONTE
In Piemonte la tradizione del Ceppo di Natale è molto conosciuta. Si tratta di un tronco d'albero decorato con candele, che viene acceso la sera della Vigilia di Natale.
Ma era così popolare che… è diventato anche dolce! Infatti, è molto comune preparare un tronchetto dolce per il pranzo natalizio, fatto con cioccolato, panna, brandy… Probabilmente, questa tradizione è stata influenzata dalla Francia (vicina al Piemonte), dove è molto comune la Bûche de Noël per Natale.
3. LOMBARDIA
Il famosissimo panettone natalizio, un dolce lievitato ricco di canditi e uvetta, è nato proprio in Lombardia e qui, ancor più che nel resto d’Italia, è un must per il cenone (e il pranzo) natalizio.
Ma come è nato il panettone? Ci sono varie leggende al riguardo. La più accreditata narra che il panettone sia nato per errore durante il pranzo di Natale preparato per Ludovico il Moro (XV secolo). Il cuoco di corte avrebbe infatti scordato nel forno il dolce che stava preparando, facendolo bruciare. Lo sguattero Toni, però, trovò la soluzione per servirlo lo stesso: unì all’impasto salvabile burro, uvetta e canditi! Diede così origine al “Pan di Toni”, poi divenuto “panettone”.
4. TRENTINO-ALTO ADIGE
In Trentino si festeggia il Krampuslauf, una parata di Krampus (figure demoniache dai denti aguzzi e dalle lunghe corna). Queste figure sfilano per le vie delle città, spaventando grandi e piccini ma soprattutto scoraggiando i cattivi comportamenti dei bambini durante il periodo natalizio.
5. VENETO
A Venezia, soprattutto nel passato, la figura della Befana era più popolare di quella di Babbo Natale. I bambini, infatti, non aspettavano i regali da Babbo Natale, ma proprio dalla vecchina, la “Marantega”, che, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, riempiva le loro calze con piccoli doni, dolci, caramelle, frutta secca, mandarini e, per i più monelli, anche qualche pezzo di carbone.
Perciò ancora oggi, ogni anno, a Venezia, viene organizzata la Regata della Befana, una cerimonia decisamente unica nel suo genere rispetto alle celebrazioni per la Befana nel resto d’Italia.
6. FRIULI-VENEZIA GIULIA