ITALIANO per BAMBINI Stranieri

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È possibile insegnare l'italiano a un bambino straniero... a casa?













Come Insegnare l'Italiano ai Più Piccoli (fuori dall'Italia)



Volete insegnare l'italiano come lingua straniera ai vostri figli o nipoti all'estero. Come fare?



Sicuramente un tipo di insegnamento più “serio” può dare al vostro piccolo delle buone basi.Perciò, se potete, scegliere un insegnante privato competente o un corso con altri bambini è sicuramente una buona opzione. Il bambino saprà che “deve” essere attento per quei 30 o 60 minuti e sicuramente finirà per imparare qualcosa.







Però quel tempo “ufficiale” non è sufficiente! Sta a voi, poi, integrare quelle lezioni con delle attività a casa, da svolgere nella quotidianità.Avvertimento: munitevi di tanta pazienza. Servirà!







1. Gli oggetti della quotidianità



Sfruttate l’ambiente che vi circonda, usate gli oggetti della vita di tutti i giorni per far abituare il bambino alla nuova lingua e farlo immergere in essa. Per esempio, se siete in casa, prendete un oggetto e ditegli il nome. Se prendete una mela dal frigorifero, dite “MELA” e aspettate che il bambino la ripeta.



Potete farlo con qualsiasi cosa: gli alimenti in frigo, i vestiti nell’armadio, i suoi giochi... Ma potete anche farlo fuori casa, per esempio al parco o al supermercato. Aiutato dal contesto, il bambino imparerà e ricorderà più facilmente il vocabolario.







2. Non temere la ripetizione



Nessuno impara una parola appena gliela dicono. Sarebbe bello no? Ma così come noi adulti abbiamo bisogno della ripetizione, altrettanto ne hanno bisogno i nostri piccoli.



Non pretendete che possano imparare una parola solo dopo averla sentita e ripetuta una volta, ma continuate a ripetergliela giorno dopo giorno. Solo così, a furia di sentirla, la imparerà.







3. 10 minuti al giorno



Probabilmente all’inizio il vostro bambino (che già sta imparando i nomi delle cose nella sua prima lingua) non capirà perché ne debba imparare altri, in una lingua diversa, per gli stessi oggetti. Il rischio è che continuerebbe a chiamare gli oggetti con i loro nomi nella prima lingua.



Perciò, una buona soluzione sarebbe quella di concentrare l’italiano in 10, 15, 20 minuti ogni giorno. Così il bambino saprebbe che in quel tempo deve solo usare l’italiano.Per esempio, nel viaggio in macchina per andare a scuola. Oppure prima di cena. O ancora durante la merenda. “Ok, adesso si parla in italiano. Pronti? Via! Chi sa come si chiama questo oggetto?” E via così.



Ovviamente, dovete assicurarvi che in quell’arco di tempo si parli davvero solo italiano! Voi dovete interagire con il bambino solo in italiano e, se lui inizia a rispondere nella sua prima lingua, voi dovete fingere di non aver capito quello che ha detto e di non poterlo aiutare.



Per esempio, se vuole del latte ma vi chiede del “milk” (o comunque usa la sua prima lingua), voi non glielo dovrete dare, fino a quando non dirà “latte”. Eh eh… una piccola sofferenza, ma necessaria!







4. Una parola al giorno



Un altro buon metodo per aiutare l’apprendimento potrebbe essere decidere di imparare una parola al giorno, ogni giorno alla stessa ora. Così il bambino aspetterà quel momento tutta la giornata.



E ovviamente, quella sarebbe anche una buona occasione per ripassare le parole imparate fino a quelmomento. Repetita iuvant!